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Famiglia Bellucci


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Bellucci Vinceslao arriva a Cervia da Perugia nel 1861 abita con la famiglia in una casa in affitto in via Contorno di Mezzo n.35


Bellucci
Carlo


Colacicchi
Eraclea
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documenti
Cens. 1862
Bellucci
Vincislao
n.22-9-1827
a Perugia
bracciante
muratore
m.11-11-1871
documenti

Tabarri Agata
n.1-2-1833
m.9-11-1901
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Bellucci
Alerano
n.13-11-1865
a Cervia
marinaio
mtr.23-2-1897
documenti

Rinaldini
Venusta
n.5-9-1869
a Cervia
m.30-11-1908
freccia
segue albero
 
Bellucci
Achille Mariano Cesare
n.16-8-1870
documenti
a Cervia
marinaio

mtr.28-1-1900


Schiavini
Argia
a Comacchio
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vela
gaetano
Bellucci
Gaetano Pio
n.11-1-1901
detto Ghiten
documenti
a Cervia
m.12-12-1962
pescatore
mtr.20-2-1924
documenti

melandri
Melandri Cristina
n.8-3-1902
m.15-3-1980
freccia
segue albero
Bellucci
Annunziata
n.13-3-1897
documenti
a Cervia
m.23-4-1897
documenti
  Bellucci
Augusta
n.5-5-1898
documenti
a Cervia
m.7-9-1898
documenti
  Bellucci
Romano
n.20-9-1895
documenti
a Cervia
m.24-10-1895
documenti
Bellucci
Mario
n.23-6-1906
a Cervia
m.17-7-1906
documenti
Bellucci
Maria
n.12-9-1904
documenti
a Cervia
m.20-9-1904
documenti
 

Bellucci
Anita
n.28-10-1899
documenti
a Cervia

mtr.31-12-1919
documenti

Corti
Angelo
n. a Vill'albese
Lombardia


 
Bellucci
Cesare
n.3-10-1904
documenti
a Cervia

mtr.15-11-1936

Fossetto
Clelia
n. a
Venezia

Bellucci
Armanda
n.30-10-1902
documenti
a Cervia

mtr.27-12-1923
documenti
Patrignani
Mario
n.1900
a Comacchio

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wilma
Bellucci
Fernanada
Wilma
n.1926
m.2020
fernando
Bondini
Fernando
n.1917
m.1999
ivana
Bellucci
Ivana
n.17-9-1932
m.4-2-2013

matteo
Rocchi
Matteo
n.25-6-1925
m.4-2-2003
gigliola
Bellucci
Gabriella Graziella
n.29-5-1935
a Cervia
m.26-1-2018

orlando
Andrini
Orlando
n.23-11-1930
a Ravenna
m.29-8-2018
Bellucci
?
nato
morto
     
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mario
Bondini
Mario
n.1945
roberto
Rocchi
Roberto
n.1962
       


Racconto di  Wilma Bellucci

Mio nonno, Alerano Bellucci sposò Venusta Rinaldini, sorella di Fortunato; nel 1899 nacque la prima figlia Anita e dopo 2 anni, nel 1901, nacque mio padre Gaetano.
Inizialmente il mestiere di Alerano era quello di trasportare via mare dalla Jugoslavia  a Cervia il legname necessario all’attività di Bellini. In seguito egli  intraprese l’attività di pescatore. Nel 1907, Venusta muore di parto e con lei il nascituro. Rimasto solo con due figli piccoli, non potendo lasciare il suo lavoro, unico sostentamento per la famiglia, affidava la piccola Anita alle cure della famiglia Rinaldini mentre portava con sé  Gaetano, di soli 6 anni: durante la pesca, non potendo tenerlo sott’occhio, per paura che cadesse in mare, Alerano legava il figlio all’albero maestro. E’ così che mio padre è praticamente cresciuto in mare e quando il nonno Alerano si trasferì a Como per seguire la figlia Anita dopo il suo matrimonio ,Gaetano continuò, da solo, l’attività di pescatore.
Nel 1924 Gaetano sposò Cristina Melandri (la Tina ad Ghitano); inizialmente vivevano nella Circonvallazione interna (Via XX Settembre) nei locali che erano stati le prigioni di Cervia. In seguito si trasferirono nel Borgo Marina nella casa dove adesso c’è l’Hotel Al Faro.
Il primo figlio, maschio, morì durante la nascita, in quanto l’ostetrica che assisteva al parto era ubriaca e non prestò le cure dovute alla partoriente. In seguito nacquero 3 figlie femmine: Wilma, Ivana e Graziella.
La vita di mio padre, come quella di tutti i pescatori  di quell’epoca era dura; le barche, che andavano a vela, partivano a gruppi  per la pesca e rimanevano in mare fino a 8-10 giorni. A turno, una barca ogni giorno tornava in porto per portare il pesce pescato da tutti.
Solo d’inverno andavano “a cocia”: due barche, con 5-6 persone per barca, uscivano in mare con reti particolari e  si spingevano fino a Porto Corsini  stando fuori 15 giorni. Pescavano storioni, pesce cani e delfini: per ogni delfino catturato avevano un premio di 50 lire. A turno, ogni giorno tornava una barca per scaricare il pesce e caricava gli approvvigionamenti per tutti e ritornava subito in mare. Se scoppiavano temporali o burrasche, si rifugiavano nei porti di Casal Borsetti, Magnavacca e Brògnula dove sostavano fino alla fine del maltempo. In rari casi fortunati, quando riuscivano a trovare un telefono si mettevano in contatto con la famiglia Rinaldini (unica nella zona del Borgo Marina ad avere il telefono) che si incaricava di rassicurare le famiglie.
Durante la guerra, due bombe colpirono la barca di mio padre (LA BORMIDA); non avendo i mezzi per comprarne un’altra rimase disoccupato e come lui anche altri pescatori.
Fu in questo periodo che, assieme ad altri pescatori (circa una decina) tra i quali ricordo Armando Giulianini (E Miciat), Tonino Giulianini (e Farlot), Augusto Giulianini, Alfredo Ravagnan (e Podestà), Ottavio Sarti (marito della  Blanzona), fondarono la Cooperativa Pescatori per sopperire alla fine del commercio della famiglia Rinaldini. Queste persone radunavano il pesce nel magazzino dietro la casa dei pescatori e lo preparavano per effettuare le spedizioni via ferrovia.
Mio padre era quello che aveva più esperienza in questa attività perché aveva imparato quando, nei momenti liberi, andava nel magazzino dello zio Fortunato ad aiutarlo. Proprio per questa sua maggiore esperienza era un punto di riferimento per tutti gli altri soci della cooperativa e fu grazie ai suoi interessamenti che i pescatori di Cervia hanno potuto ottenere alcuni vantaggi e favori. Infatti spesso, in compagnia di Padre Celato (uno dei padri camiliani di Milano Marittima) che aveva molte conoscenze, si recava a Roma per perorare le cause della categoria: fra queste, la più importante, fu quella di aver ottenuto il riconoscimento del diritto alla pensione per i pescatori.
In seguito, con l’aiuto della Capitaneria di Porto e dell’Ammiraglio Aliprandi, riuscì ad entrare come operaio nelle draghe che scandagliavano i porti, attività che ha esercitato fino al 1962 quando è andato in pensione.
Il 12/12/1962 è morto all’età di 61 anni.



Censimento 1862



mario
a destra Bondini Mario

Ci sono circa 2587 famiglie Bellucci in Italia.
piantina
Il cognome dovrebbe derivare dal nome latino Bellutus di cui si ha un esempio in un'antica lapide:
"D(is) M(anibus) - L(ucius) Sicinius A(uli) f(ilius) Arn(ensi) - Bellutus IIIIvir - iter(um) i(ure) d(icundo) Clusi".
Tracce di queste cognomizzazioni si trovano nel Montefeltro e a San Marino agli inizi del 1400 con la nobile famiglia dei Belluzzi e nel cosentino nel 1600 a Frascinento in un atto si legge: "Die 16 men[sis] 9[m]bris 11 Ind[itioni]s 1612 in Casali S[anct]i Cosmi et Constitutis in n[ost]ri p[rae]sentia Horatio Belluccio sindico In p[rae]sentis dicti Casalis..."; nel modenese, sempre nel 1600 un Pietro Belluzzi è bargello di Vignola.
Il cognome Bellucci è tipico del centro Italia con ceppi anche nel modenese ed al sud.



giuseppe
giuseppe
Un altro Bellucci che non è legato alla famiglia dei pescatori ma che ha vissuto a Cervia è Giuseppe nato circa nel 1819 figlio di Francesco e Paci Catterina
sposato con Moretti Maria e fu facente funzione di sindaco viene ricordato in una mostra del 1959 tra i personaggi del risorgimento cervese
e viene definito "poeta e patriota

MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
MOSTRA DEL RISORGIMENTO A CERVIA
A Cervia, per iniziativa della società Amici dell'Arte e del Comune, è stata allestita una piccola mostra di cimeli del Risorgimento, aperta il 22 dicembre 1959 nel Teatro comunale con discorso del prof. Giovanni Maioli. H materiale è stato fornito dall'Archivio comunale e da privati ed ha susci­tato grande interesse nella cittadinanza e in particolare nelle scolaresche che hanno visitato la mostra, rimasta aperta dal 22 dicembre al 10 gennaio. Fra i cimeli più notevoli figuravano:
Un busto del patriota cervese Adeodato Ressi, morto nelle carceri austriache di San Michele di Murano il 19 gennaio 1822;
una fotografìa dell'atto della sua condanna al carcere;
un suo autografo del periodo giovanile (1786);
due volumi della sua opera in cinque volumi Economia della Specie Umana, scritta quando era professore nell'Università di Pavia;
il libro di Luigi Rava: Adeodato Ressi economista e martire delVindipen-denzai
Diario del volontario Pio G-herardi (Ravenna 1818, Cervia 1900) che partecipò ai moti delle Balze (1845) e combattè nella prima e nella seconda guerra d'Indipendenza. Interessanti le pagine scritte durante l'esilio in Fran­cia, e la narrazione del combattimento delle Balze (Tale Diario è inedito ed è stato reso noto al pubblico in questa occasione);
Manoscritti deU'aw. Luigi Mazzolarli (Cervia 1777-1842) comprendenti:
Difesa per il giovane Felice Orsini imputato di omicidio colposo (1837):
Difesa per Domenico ed Achille Orioli, imputati di resistenza alla forza dei volontari pontifici (1835);
Difesa per Giuseppe Mattioli imputato di minacce e resistenza alla forza dei volontari (1836);
Ricorso al card. Opizzoni, Legato delle provincie di Bologna, Ferrara e Romagna a nome dei patrioti eesenati: marchese Nicolò Ghini, conte Giulio Masini, conte Pietro Roverella, condannati alla reclusione nel forte di Civita Castellana (1830);
Orazione detta in Forlì il 26 novembre-1815 in occasione dei festeggia­menti per il ritorno della Provincia al Governo pontificio;
Ritratti (due) di Teodolinda Franceschi Pi gnocchi (1816-1894), poe­tessa cervese appartenente alla scuola neoclassica romagnola, ohe cantò le vicende patriottiche del suo tempo;
Ritratto del poeta e patriota Giuseppe Bellucci (m. 1896);
Ritratto di Teodorico Ricci (Cervia 1825-1900), combattente a Vicenza e a Mentana;
Immagine popolare di Giuseppe Garibaldi, dipinta su lamiera ritagliata. Fra i documenti più interessanti figuravano;
Memoria del 25 aprile 1815 sulla battaglia del ponte di Matellica (Cer­via) combattuta da xc Gioacchino Marat;




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