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le vilette stile Liberty

liberty

1) VILLA PALANTI, 1914
Su progetto dell’architetto Giulio Paleni di Bergamo, fu fra le prime ville di Milano Marittima. Dedicata alla moglie Ada da Giuseppe Palanti, l’artista che progettò la Città giardino, rimane un simbolo del Novecento. L’apparato decorativo è romanico, i disegni degli affreschi esterni sono opera dello stesso Palanti. Sulla facciata è affissa una targa dedicata all’artista ad opera di Aldo Spallicci per commemorare la sua morte.

2) VILLA MAIOLATESI, 1931
Su progetto del geometra Antonio Lugaresi, fu oggetto di ampliamenti nel 1932 e nel 1933. Uno dei migliori esempi di villa Liberty, con suggerimenti della architettura storica e stilemi art nouveau. Conserva alcuni elementi secessionisti.

3) VILLA COLMEGNA, 1932
Su progetto del geometra Antonio Lugaresi, esprime una architettura rustica. L’esterno è stile chalet, con i due tetti inclinati. Nel 1939 venne presentata una variante per la realizzazione di un’unica scalinata con la terrazza al posto dell’altra.

4) VILLA DE MARIA, 1937
Su progetto del geometra Antonio Lugaresi e domanda di Gherardo De Maria, proprietario del mitico Woodpecker. Conserva l’impostazione di villino ottocentesco, mentre la sua qualificazione Liberty si affida alla combinazione dei dettagli. Vi confluiscono elementi Secessionisti e suggerimenti della architettura storica.

5) VILLA PERELLI, 1940
Su progetto dell’architetto Mario Cavallè, passa dallo sperimentalismo iniziale al più puro razionalismo. La caratteristica saliente è una rotonda sopraelevata posta su 5 lunghe colonne. Grande salone circolare suddiviso da 14 porte finestre, con ballatoio a sbalzo che ne attornia il perimetro. Sul tetto piano insiste una grande terrazza. Ospitava i gala dell’alta borghesia.

6) VILLA RIGHINI, 1928
Su progetto dell’architetto Matteo Focaccia, è situata nell’antica via dei Bagni. Conserva elementi strutturali e decorativi di stampo Liberty e Decò. Una villa fatta a scale, stanzini e balconcini, ampliata in seguito con grande armonizzazione fra l’antico e il moderno. Le decorazioni con motivi floreali si rispecchiano nel sontuoso giardino, il più ampio fra i villini attuali.

7) VILLA DAVID, 1923
Su progetto dell’architetto Matteo Focaccia, fu costruita dal padre dello scrittore e giornalista Max David, Attilio David, dedicandola alla moglie. Max, inviato di guerra del Corriere della sera, ritornava nella casa natale dopo ogni viaggio. Fra le sue opere figura “Volapié”, il libro lodato da Ernest Hemingway che vinse il premio Bagutta.

8) VILLA DAMERINI, 1923
Su progetto dell’architetto Matteo Focaccia, l’opera si legge come un getto unico. Le camere prendono luce da feritoie e pertugi, chiusi da vetri colorati, ma si aprono sempre su un piccolo balcone. Autentico capolavoro dell’architetto cervese, che accarezzava con il palmo delle mani le pietre per saggiarne la rugosità.

9) VILLA IDROVORA SALINE, 1925
Stile essenziale e torretta quadrangolare per la villa e magazzino per gli attrezzi del custode del canale immissario, detto “Canalino”, nata con un solo piano. Ampliata successivamente ospitò i lavoratori della Salina con le loro famiglie. Dotata di ponte a paratoie, la sua idrovora rifornisce con l’acqua del mare i bacini salanti.

10) VILLA DAMERINI, 1940
Su progetto dell’architetto Matteo Focaccia, piccola gemma sospesa nella pineta, con rivestimento molto accurato in cotto e una logica votata all’essenziale. Salone semicircolare e atrio di ingresso che si trasforma in un loggiato. Aliena da ornamenti e artifici si mostra in tutta la sua schiettezza.

11) VILLETTE FRUTTI DI MARE, 1934
Su progetto del geometra Antonio Lugaresi furono costruite da Giuseppe Sgarbi. Riferimento architettonico è lo chalet. In una di queste abitò in affitto per alcuni mesi la famiglia Spallicci, sfollata da Milano mentre erano in corso i bombardamenti inglesi. Veniva denominata la “casulena là zò da cant e’ mêr”.

12) VILLA ANGELINA, 1937
Il progetto fu presentato da Amedeo Zanotti Cavazzoni e ideato dall’ingegnere Ferruccio Gavelli. E’ una rara dimostrazione della poetica del razionalismo, con un volume essenziale e facciate differenti. E’ caratterizzata dal solarium sul tetto piano e dalla terrazza rialzata nella facciata posteriore.

13) VILLA WANDA MALAGOLA, 1925
Il progetto del geometra Antonio Lugaresi è stato presentato da Napoleone Tempini, primo presidente della società Milano Marittima. Si tratta di un edificio medioevaleggiante con una bella loggia aperta posta al termine delle torretta. Trifore con colonnine e capitelli ne caratterizzato i quattro lati, per ammirare il paesaggio. E’ situata vicino al luogo in cui sorgeva l’attivo poligono e dove nacque Milano Marittima.



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